Rc auto, i patrocinatori contro Antitrust e Ivass

Rc auto, i patrocinatori contro Antitrust e Ivass Durissima polemica di Stefano Mannacio (Cupsit

Durissima polemica di Stefano Mannacio (Cupsit, patrocinatori stragiudiziali) contro Antritust e Ivass (Istituto che vigila sulle Assicurazioni)

5 Novembre 2013 - 08:11

Da quando la commissione Finanze vuole dimezzare i risarcimenti Rca, SicurAUTO.it ha già pubblicato due articoli-denuncia: il più recente (“La lobby delle Assicurazioni alla Camera: tagliamo i risarcimenti“) e l'altro (“Rc auto: l'ultimo affondo delle lobby“), a firma del nostro esperto Rca Antonio Benevento, lanciano l'allarme: il presidente dell'Ania (l'Associazione delle Assicurazioni) Aldo Minucci caldeggia l'introduzione delle nuove tabelle di legge per le lesioni superiori al 9% di invalidità, già pronte nel cassetto da tempo, e in attesa di soppiantare le note Tabelle del Tribunale di Milano, che le Compagnie considerano troppo generose, e invece difese a spada tratta da Vittime della strada e dal Movimento 5Stelle (che in questa battaglia si è schierato compatto contro la lobby delle Assicurazioni). Il ritornello dell'Ania? Tagliamo i risarcimenti, così tutti pagheranno premi meno salati. Ma ormai, dopo tutte le recenti leggi dei vari Governi nel settore Rca che non hanno portato a ribassi tariffari significativi, nessun automobilista è più disposto a credore che possano arrivare veri tagli ai premi. E anche il Cupsit (patrocinatori stragiudiziali) di Stefano Mannacio si schiera apertamente contro l'Ania.

“UN INSULTO” – “L'Ania, la potentissima Confindustria delle Assicurazioni, insulta chi subisce un incidente stradale, chi riporta gravi lesioni fisiche dopo un sinistri, le vittime della strada e i loro familiari, gli artigiani carrozzieri e riparatori auto, gli studi di infortunistica. È un'associazione che, oltre a una legittima opera di lobbying, continua a riversare sempre di più improperi a chi è dall'altra parte della barricata”: parole di Stefano Mannacio, secondo cui “le Assicurazioni vorrebbero il campo libero da qualsiasi interferenza. Un incidente, una vittima del sinistro nelle mani dell'Assicurazione, zero studi legali e di infortunistica, nessun patrocinio stragiudiziale. Un indennizzo fissato dalla Compagnia senza che nessuno possa mettere becco”.

PROSSIMO PASSO? – Mannacio lancia l'allame: “Ora l'Ania vuole dimezzare i risarcimenti delle lesioni gravi, l'indennizzo in forma specifica, la riduzione dei tempi per denunciare il sinistro. L'Associazione delle Assicurazioni, grazie a un ministero dello Sviluppo economico molto accondiscendente, vuole fare piazza pulita dei diritti delle vittime. Eliminando dal mercato anche i carrozzieri indipendenti”. Sulla medesima linea l'Associazione vittime della strada, che da tempo cerca di opporsi al dimezzamento del risarcimento delle macrolesioni. Lo stesso Benevento, sul nostro sito SicurAUTO.it, spiega che “nel nostro Paese, la soluzione logica di qualsiasi criticità del settore Rc auto è aumentare i premi. Tanto non c'è nessuno che può fare una politica diversa da quella omogenea dei primi tre Gruppi assicurativi. E poi, in seconda battuta, si possono invocare misure drastiche per migliorare i conti delle Compagnie con il ricatto dei premi troppo alti. Non voglio dire che la colpa dell'aumento dei premi sia tutta delle Compagnie, sicuramente non sarà così, ma quando per migliorare i risultati di un settore – che comunque va meglio di tanti altrI, con quasi due miliardi di utilii – si propone di tagliare i risarcimenti di grandi invalidi e parenti di morti sulle strade, credo sia il caso di chiedere a gran voce che coloro che mangiano su questo business, che più che i danneggiati e i loro avvocati, sono in primis le stesse compagnie, si prendano le loro responsabilità”.

“DUE CARROZZONI POLITICI” – Sempre in merito alla Rca, lo stesso numero uno del Cupsit, Mannacio, si scaglia contro Antitrust e Ivass (l'organo di vigilanza sulle Assicurazioni): “È un autunno nero per l'automobilista italiano. Paga polizze Rc auto salatissime, ma subisce un attacco concentrico: l'Ania che vuole dimezzare i risarcimenti; il ministero dello Sviluppo economico che subisce il fascino dell'Ania stessa scrivendo leggi sotto dettatura delle Compagnie; mentre Antitrust e Ivass si confermano inutili carrozzoni politici che fanno il gioco delle imprese assicuratrici”. Mannacio si spinge sino a dire che “bisognerebbe chiudere Ivass e Antitrust domattina. Il ruolo delle autorità di controllo ha ormai raggiunto il capolinea. Primo: le nomine di carattere politico o ‘familistico' si sono moltiplicate. Una vergogna, vista anche la disoccupazione giovanile che devasta il Paese. Secondo: il mercato della Rc auto è sempre meno concorrenziale e competitivo, con tre colossi assicurativi che si sbranano la torta. Ne consegue che non ho l'ardire di definirle autorità indipendenti, visto che la loro autonomia è morta e sepolta da un pezzo: sono sostanzialmente alla mercé delle Assicurazioni”. Il presidente del Cupsit puntualizza: “Non parlo di corruzione. Mi riferisco alla debolezza strutturale di Ivass e Antitrust, che ripetono pedissequamente quanto l'Ania anticipa di qualche mese: è una fragilità politica interna a quei due organi, che li rende superflui. Anzi, dannosi per gli automobilisti-assicurati. Assistiamo a una costante (e legittima) opera di lobbying dell'Ania, che ottiene sempre i frutti sperati: Ivass e Antitrust non si dimostrano impermeabili alle pressioni politiche dell'Associazione delle Assicurazioni. L'Ivass, nato cadavere dopo la fine dell'Isvap (che già era un ente moribondo) non è in grado di vigilare sulle Compagnie: ormai, si limita a sfornare circolari che rendono più difficile la vita dei danneggiati. Mentre l'Antitrust non garantisce la concorrenza nel mercato Rc auto: la concentrazione delle polizze nelle mani di pochi giganti assicurativi, e le tariffe che schizzano a livelli stellari, sono lì a dimostrarlo”.

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