Polstrada: arrivano i kit anti-droga, ma il CdS non cambia. A cosa serviranno?

Polstrada: arrivano i kit anti-droga, ma il CdS non cambia. A cosa serviranno? Attraverso la saliva gli agenti potranno capire se il conducente ha assunto stupefacenti. Ma l'esito del test sarà incontestabile?

Attraverso la saliva gli agenti potranno capire se il conducente ha assunto stupefacenti. Ma l'esito del test sarà incontestabile?

1 Giugno 2015 - 08:06

Al via i servizi sperimentali di controllo della polizia di Stato nei confronti dei conducenti alla guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. L'attività di controllo sul territorio ha avuto inizio il 29 maggio e proseguirà, con cadenza settimanale, per un periodo di 3 mesi. Nel corso dei servizi mirati della polizia, svolti con medici e sanitari delle questure e personale della Stradale, verrano utilizzati strumenti precursori e relativi kit diagnostici per il controllo preliminare della presenza di stupefacenti, donati dalla Fondazione Ania per la sicurezza stradale (onlus delle assicurazioni), che potranno consentire di controllare circa 1.800 conducenti.

A TUTELA DELLA SICUREZZA – Per prevenire sinistri gravi, è necessario investire risorse umane e strumentali per incrementare l'attività di verifica dei conducenti, finalizzata all'accertamento dell'alterazione conseguente all'uso di stupefacenti. Nel corso del 2014 sono stati controllati 1.599.723 conducenti con etilometri e precursori, dei quali 26.947 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica e 1.927 denunciati per guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Nel primo quadrimestre del 2015 sono stati controllati 496.953 conducenti, dei quali 8.295 sanzionati per guida in stato di ebbrezza alcolica e 552 per guida sotto l'influenza di sostanze stupefacenti.

IL PROBLEMA DELLE STATISTICHE – L'iniziativa è lodevole. Pur tuttavia, permane il problema delle statistiche: se mancano numeri certi, il fenomeno è anche difficile da arginare. L'Istat non dà nessun numero sulla questione incidenti dovuti alla guida alterata, perché non ci sono verbali delle forze dell'ordine che consentano di creare una statistica sui sinistri dovuti a alcol o droghe. In particolare, nel novembre 2010, il rapporto sugli incidenti Istat che riguardava il 2009 recitava così: “A causa dell'esiguo numero di circostanze presunte dell'incidente legate allo stato psico-fisico alterato del conducente e ai difetti o avarie del veicolo, per l'anno 2009 non sono stati pubblicati i dati sugli incidenti stradali dettagliati per tali circostanze. Per motivi legati spesso all'indisponibilità dell'informazione al momento del rilievo, inoltre, per gli organi di rilevazione è diestrema difficoltà la compilazione dei quesiti sulle circostanze presunte dell'incidente, quando queste siano legate allo stato psico-fisico del conducente. Il numero degli incidenti nei quali è presente una delle circostanze appartenenti a uno dei due gruppi sopra citati risulta, quindi, sottostimato. In particolare, nel caso di incidenti stradali con circostanze presunte legate allo stato psico-fisico alterato del conducente si rileva una netta discrepanza con i risultati diffusi da altri organismi internazionali che hanno condotto studi ad hoc su queste tematiche (nello specifico, dati e ricerche sono stati pubblicati su 'Global status report on road safety: time for action', Geneva, World Health Organization, 2009)”.

IL GUAIO DELLA DROGA – Il secondo e ancora più grave problema riguarda la droga. Nel marzo 2012, il ministero dell'interno s'è espresso sulla procedura di accertamento alla guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti, con la circolare300/A/1959/12/109/56 del 16 marzo 2012: il droga-test, attraverso il semplice prelievo della saliva, è illegittimo e insufficiente. Manca il decreto interministeriale. C'è il reato di cui all'articolo 187 del codice della strada solo in presenza di guida in stato di alterazione psicofisica, e unicamente se questo è correlato con l'uso di sostanze psicoattive. Con le modifiche apportate proprio dalla legge 120/2010, si era ritenuto che sarebbe venuta meno la necessità di una visita medica volta a stabilire lo stato di alterazione psicofisica, per gli operatori di polizia e per quelli sanitari. In altri termini, si era pensato che il reato potesse essere provato solo sulla base dei positivi riscontri analitici su campioni di liquidi biologici prelevati sul conducente. Sbagliato: in realtà, non sono stati modificati il titolo e il comma 1 dell'articolo 187, nella parte in cui si prevede che è punito chiunque guida in stato di alterazione psicofisica. Uno stato di alterazione oggi può essere provato solo sulla base di una valutazione clinica. Inoltre, la prova dell'assunzione di sostanze psicoattive è ricavabile dall'analisi di una matrice biologica (sangue o saliva) in grado di evidenziare effetti attuali sul soggetto e non pregressi: occorre dimostrare che il guidatore s'è appena drogato, e non l'ha fatto molto tempo prima di mettersi al volante.

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1 Commento

andrea
11:20, 1 Giugno 2015

occorre modificare le regole: vietato giudare per chi assume stupefacenti e non solo “sotto l'effetto (attuale) di stupefacenti”

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