Pneumatici usati: al via l'eco-contributo per smaltirli

Pneumatici usati: al via l'eco-contributo per smaltirli Per ora gli importi sono stati stabiliti solo per sette produttori di gomme. Il contributo dovrebbe contribuirà a rendere efficienti lo smaltimento.

Per ora gli importi sono stati stabiliti solo per sette produttori di gomme. Il contributo dovrebbe contribuirà a rendere efficienti lo smaltimento.

13 Settembre 2011 - 05:09

Dal 7 settembre scorso è divenuta operativa la riscossione dell'eco-contributo sullo smaltimento degli pneumatici fuori uso (PFU) previsto dal decreto ministeriale 82 dell'11 aprile 2011. Il decreto era entrato in vigore il 9 giugno dopo la pubblicazione del testo sulla Gazzetta Ufficiale, e da quella data erano previsti 90 giorni di tempo per la sua applicazione pratica. Si tratta infatti di un decreto di tipo attuativo che regola la materia secondo quanto previsto dall'art. 228 di un precedente decreto ministeriale, il n° 152 del 3 aprile 2006. D'ora in poi, saranno più difficili sia lo smaltimento abusivo dell'enorme quantità di gomme a fine vita (circa 380 mila tonnellate) da parte delle eco-mafie, sia il loro commercio e l'esportazione illegali da parte di organizzazione che operano al di fuori delle leggi.

CHI PAGHERÀ… – L'eco-contributo dovrà essere pagato da chiunque acquisterà uno pneumatico nuovo. Quindi, si applicherà sia agli pneumatici forniti sulle vetture di nuova immatricolazione come primo equipaggiamento, sia su quelli acquistati per sostituire le gomme inservibili sul veicolo che si possiede già. Nel primo caso, il contributo dovrà essere chiaramente evidenziato dal concessionario sulla fattura di vendita e le somme raccolte verranno gestite dall'Aci. Nel secondo, fatto salvo l'obbligo di evidenziazione, l'esazione del contributo verrà affidata al gommista, che lo girerà al produttore delle gomme. Attenzione: per “pneumatico nuovo” s'intende quello di nuova fabbricazione, quindi il contributo non dovrà essere versato per l'acquisto di gomme ricostruite le quali, poiché suscettibili di un riutilizzo e non ancora di uno smaltimento, non vengono considerate “fuori uso”.

…E QUANTO SI PAGHERÀ – Il ministero ha comunicato le tariffe (Iva esclusa) dell'eco-contributo, che è differenziato in base alla categoria di veicoli sui quali gli pneumatici sono montati (sono escluse le biciclette e, in ogni caso, le camere d'aria di qualsiasi veicolo) e alle fasce di peso di ciascun pneumatico, in base alla tabella allegata. Si va da 1,5 euro (più Iva) per ciascuna gomma da motocicletta di categoria “A1” con peso unitario compreso nell'intervallo 2-8 kg ai 326 euro per una gomma di categoria “D7” e peso di oltre 300 kg destinata a macchine operatrici, agricole e industriali. Per le automobili (categoria “B1”, peso da 6 a 18 kg) il contributo è di 3 euro a gomma.

OMISSIONI ED ERRORI – Tuttavia, le tariffe riportate nella tabella che pubblichiamo integralmente valgono solo per i pneumatici prodotti dalle seguenti sette marche associate al consorzio “Ecopneus”: Bridgestone, Continental, Dunlop, Goodyear, Marangoni, Michelin e Pirelli. Gli altri produttori-importatori sono liberi di associarsi a loro volta a Ecopneus o ad altri consorzi oppure di gestire in proprio lo smaltimento degli PFU. Il ministero dell'Ambiente non ha ancora comunicato i nomi degli altri consorzi autorizzati alla raccolta e allo smaltimento degli PFU, né le stime dei costi di gestione del servizio degli operatori che hanno deciso di agire in proprio. Dalla varibilità di tali costi può dipendere quella dell'eco-contributo, che potrà essere d'importo minore o maggiore rispetto a quello stabilito da Ecopneus per i suoi attuali associati. La tabella, inoltre, contiene un errore concettuale: gli intervalli di peso per la categoria “D” sono stati stabiliti in modo che alcuni pneumatici di un certo peso non rientrino in alcuna categoria delle otto previste. Per esempio, se uno pneumatico di categoria “D” pesa 40,5kg, non si capisce se deve rientrare nella categoria “D2” (21-40 kg) che paga un eco-contributo di 9,80 euro, oppure nella categoria “D3” (41-70 kg) che ne paga 18,80. Le differenze tariffarie tra una classe di peso e l'altra non sono di poco conto e lo stesso problema riguarda anche altre classi.

I VANTAGGI – Secondo il consorzio Ecopneus, il decreto rende evidenti i costi di gestione e di smaltimento degli pneumatici che il consumatore sosteneva già prima senza rendersene conto. In altre parole, il decreto serve a rendere trasparenti questi costi e a stabilire tariffe chiare per ogni produttore, evitando quindi la variabilità che prima veniva applicata in autonomia dai gommisti, una pratica commerciale che si presta a speculazioni e abusi. Inoltre, la nuova normativa impone a chi produce e commercializza gli pneumatici di occuparsi in prima persona del loro smaltimento, pena sanzioni che per i trasgressori possono essere molto pesanti: da un minimo del 5% della somma dei contributi percepiti annualmente qualora il produttore non comunichi in tempo utile al ministero dell'Ambiente tutti i dati relativi agli pneumatici avviati allo smaltimento a un massimo del doppio dei contributi incassati se invece non ha provveduto a gestire i quantitativi di sua competenza.

LA MINI-GUIDA – In attesa delle comunicazioni del ministero sulle tariffe per lo smaltimento degli PFU relative a tutti i produttori e importatori di pneumatici che operano sul mercato italiano, ecco una mini-guida all'eco-contributo:

  • è dovuto per l'acquisto di qualsiasi pneumatico nuovo per veicoli dal motociclo alla grande macchina movimento terra o agricola, biciclette escluse;
  • per quanto riguarda i veicoli nuovi, si paga per quelli immatricolati per la prima volta in Italia, compresi quelli d'importazione parallela;
  • non è dovuto per l'acquisto di pneumatici ricoperti;
  • il suo importo deve essere evidenziato sulla fattura d'acquisto delle gomme aftermarket o su quella della vettura nuova;
  • finora la tariffa per lo smaltimento veniva spesso “annegata” in quella per lo smontaggio degli pneumatici usati/montaggio di quelli nuovi applicata dal gommista (generalmente, dagli 8 agli 11 euro/gomma). Poiché invece ora sarà sostituita da un eco-contributo visibile in fattura, in teoria i costi dello smontaggio-rimontaggio dovrebbero abbassarsi. Non sarebbe corretto se i gommisti applicassero le stesse tariffe di smontaggio/rimontaggio di prima;
  • per controllare che il gommista o il venditore dell'auto applichino il contributo esatto è necessario conoscere in anticipo le tariffe stabilite dal produttore delle gomme che si stanno montando o dal consorzio al quale appartiene;
  • se l'acquirente dell'auto nuova non gradisce la marca degli pneumatici forniti come primo equipaggiamento, il venditore può applicare l'eco-contributo stabilito dal produttore delle gomme effettivamente fornite;
  • i consorzi non possono ritirare, nemmeno a fronte del versamento di un importo pari a un contributo ipotetico, degli pneumatici giacenti presso i privati cittadini, che devono quindi conferirli a una discarica autorizzata;
  • non sarà più possibile (e sarà sempre meno tollerato) chiedere al gommista di restituire gli pneumatici usurati smontati dalla propria vettura per utilizzarli in altro modo (per esempio, come altalene, fioriere in giardino e altri scopi decorativi). Gli pneumatici usati devono essere destinati agli usi previsti dalla legge e, quindi, vanno avviati allo smaltimento se appartengono alla categoria degli PFU o alla ricostruzione se riutilizzabili;
  • gli eventuali utili ricavati dai consorzi o dai produttori dalla gestione degli PFU devono essere trasferiti alla gestione degli anni successivi e destinati per almeno il 30% allo smaltimento degli stock di PFU giacenti presso gli operatori al momento dell'entrata in vigore del decreto.

L'eco-contributo Ecopneus sullo smaltimento degli pneumatici

Categoria pneumatico
Tipo di veicolo
Classe di peso pneumatico in kg
Eco-contributo* (euro per pneumatico)

A
Ciclomotori, motocicli, motocarri,
A1 (2-8)
1,50

 
motocarrozzette

B
Vetture, veicoli promiscui, caravan,
B1 (6-18)
3,00

 
autocaravan, carrelli

C
Autocarri, autobus, autosnodati, 
C1 (20-40)
12,10

 
filoveicoli, trattori stradali
C2 (41-70)
23,50

D
 
D0 (< 4)
0,90

 
D1 (4-20)
4,00

 
D2 (21-40)
9,80

Macchine e trattori agricoli,
D3 (41-70)
18,80

macchine operatrici e stradali
D4 (71-110)
29,00

 
D5 (111-190)
55,00

 
D6 (191-300)
120,00

 
D7 (>300)
326,00

* Iva esclusa
 
 
 

Fonte: Ecopneus-ministero dell'Ambiente
 
 

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1 Commento

Luigi
10:19, 22 Settembre 2011

vorrei fare una domanda:acquisto le gomme nuove dal mio gommista che mi fa pagare il contributo di smaltimento ma rifiuta di rirtirare le gomme usate montate da altro gommista.Che faccio? Come mi comporto?

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