La plastica usata per realizzare strade prefabbricate di città ecosostenibili. Dureranno 3 volte di più e saranno "integrate". L'idea è olandese
All'inizio era la terra, battuta o meno, e poi, per combattere l'impraticabilità dovuta al fango, rami d'albero, mattoni e, ancora, lastre e cubetti di pietra. Qualche secolo si è iniziato ad usare l'asfalto – e in qualche applicazione anche il cemento – ma ora le strade sono pronte per la plastica!
I VANTAGGI SEMBRANO MOLTI – Le strade hanno sperimentato i materiali più vari per la loro costruzione e oggi si prospetta un ulteriore cambiamento, forse epocale. L'impresa di costruzioni olandese VolkerWessels ha infatti iniziato una collaborazione con la città di Rotterdam allo scopo di testare prototipi di strade costruite in plastica! L'idea è in uno stato ancora embrionale e va quindi valutata con un pizzico di prudenza ma è comunque piuttosto interessante. L'ecologia ha sicuramente un ruolo importante in questo progetto perché la plastica da riciclare e trasformare in strutture per la viabilità sarà quella che attualmente inquina gli oceani. Non finisce però qui: l'eliminazione dell'asfalto metterebbe fuori causa il grande inquinamento creato da questo materiale, che si stimato emetta il 2% di tutte le emissioni dovute ai trasporti. L'idea è quella di riciclare la plastica creando un aggregato molto resistente da modellare in grandi moduli prefabbricati.
COME IN UN GIOCO DEL LEGO – Il materiale sarebbe così “tosto” che questi moduli resisterebbero a temperature comprese fra i 40° sotto zero e gli 80° (avete presente cosa succede a molte strade d'estate, sotto il sole?) e potranno opporsi molto meglio alla corrosione e ai guasti del maltempo, richiedendo quindi una manutenzione meno onerosa. I moduli saranno cavi, permettendo così una facile posa e manutenzione di cavi elettrici, tubature e così via. La leggerezza di questi elementi e il fatto che il peso dei veicoli si distribuisce uniformemente è un altro vantaggio perché non ci sarà bisogno di massicciate ed essi rimarranno stabili anche in suoli con proprietà meccaniche scadenti: in Olanda, per esempio, città intere sono costruite su suoli semipaludosi o sabbiosi. Il loro impiego sarebbe meno “impegnativo” per le città: i moduli possono essere infatti fabbricati in un impianto esterno e portati nelle città solo per la posa, il trasporto è facilitato dalla leggerezza e la velocità con la quale le strade vengono costruite riduce i disagi dovuti ai lavori in corso.
PLASTICA INVECE DEL BITUME – Gli studi sono ancora a uno stato concettuale ma l'azienda spera di riuscire a posare la prima strada prodotta con questi elementi entro 3 anni. Jaap Peeters, esponente dell'ufficio della città di Rotterdam, ha detto: “Siamo molto positivi verso gli sviluppi della strada di plastica: la nostra città è aperta agli esperimenti e mettiamo a disposizione uno Street Lab dove le innovazioni possono essere messe alla prova”. Rolf Mars di VolkerWessels ha spiegato come l'idea si presti a ulteriori sviluppi quali strade riscaldate o superfici silenziosissime. È ovvio che i prototipi andranno testati in laboratorio per essere sicuri che essi siano resistenti e forniscano il grip necessario anche in condizioni di umidità o di pioggia. Notiamo come il professor Rajagopalan Vasudevan, esperto nel riciclo delle materie plastiche, abbia sviluppato un asfalto nel quale il bitume è sostituito da polimeri derivati dalla plastica riciclata. L'insieme, che è già stato usato, si è dimostrato più “verde” e anche più resistente dell'asfalto tradizionale alle sollecitazioni imposte dai monsoni.
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