Multe e ricavi: massima trasparenza in futuro?

Multe e ricavi: massima trasparenza in futuro? Investimento dei proventi delle multe: il MoVimento 5 Stelle spinge per la trasparenza totale

Investimento dei proventi delle multe: il MoVimento 5 Stelle spinge per la trasparenza totale

18 Luglio 2014 - 07:07

Che fine fanno i proventi delle multe incassate dai Comuni? Questione di notevole importanza, perché è una delle chiavi per migliorare la sicurezza stradale: più fondi vengono riservati al rifacimento delle strade, minore sarà il numero di sinistri. Così si spiega l'interessamento alla questione da parte del MoVimento 5 Stelle, che spingono affinché ci sia massima trasparenza. E qualche risultato cominciano a ottenerlo. “Grazie all'approvazione delle nostre due proposte, non solo i cittadini potranno controllare online dove e come vengono comminate le sanzioni, e come vengono reimpiegati i fondiderivanti dalle multe, ma i Comuni dovranno rendere conto in maniera più stringente sul come spendono quei fondi”: lo affermano i deputati del MoVimento 5 Stelle in commissione Trasporti commentando l'inclusione di due proposte, a prima firma Michele Dell'Orco e Diego De Lorenzis, accolte nel “progetto di legge” sul Codice della strada.

TUTTO SOTTO CONTROLLO – “Gli enti locali, infatti, ogni anno dovrebbero inviare al ministero dell'Interno – dicono i grillini – una relazione sugli incassi derivanti dalle multe da autovelox da utilizzare, in misura non inferiore al 50%, per la messa in sicurezza stradale. Usiamo il condizionale perché, in realtà, molti Comuni non inviano tale relazione e, inoltre, rispetto al reale utilizzo di quei ricavi non c'è alcun controllo effettivo. Per quanto è dato sapere, in realtà, i Comuni potrebbero spendere quelle risorse per coprire i buchi di bilancio o per altre voci”. Ed ecco l'affondo vincente: “Chiediamo che questi dati siano pubblici e facilmente consultabili dal cittadino il quale, adesso, potrà verificare se realmente la sua amministrazione distoglie fondi necessari alla sicurezza. Inoltre, riteniamo che tutte le informazioni relative alle infrazioni al Codice, raccolte dagli organi accertatori che svolgono funzioni di polizia stradale, non debbano essere comunicate soltanto attraverso una relazione annuale al ministero. Sarebbe utile, invece, rendere tali informazioni disponibili e consultabili da tutti sui siti del ministero dell'Interno e degli enti locali. Il numero di servizi e di applicazioni sviluppabili attraverso la fruizione di queste informazioni sarebbero moltissime”.

UNA MONTAGNA DI DENARO – Ricordiamo che, per i Comuni, gli introiti stimati per il 2014 salgono in media di oltre il 15%. Nonostante la difficoltà sempre maggiore di incassare, con punte di evasione dei pagamenti che arrivano al 50%, e l'arretrato che sale per buona parte dei Comuni, andando ad allargare i buchi di bilancio. E diversi Comuni, come Firenze, iniziano a fare pulizia, cancellando dai bilanci somme mai recuperate ormai date per perse. A Padova, la Giunta comunale ha deliberato l'abbandono a Equitalia, costituendo una società per la riscossione diretta. In alcuni casi, soprattutto nei comuni più piccoli e in quelli a più alta vocazione turistica, da Torre del Greco (Napoli) a Nettuno (Roma), si registra un incremento del rapporto fra somma stimata per le multe e numero di abitanti. La parte del leone spetta a Milano, come sempre all'avanguardia in fatto di telecamere che fanno introitare denaro. Prevede di incamerare 23 milioni in più dalle multe. Gli incassi dalle sanzioni per violazioni al Codice della strada passano da 232 milioni (nel 2013) a 255 milioni nel bilancio di previsione 2014. Ovvero, +10%. Causa dell'incremento il maggior numero di telecamere e autovelox, collocati sulle strade della città, oltre a un 15% in più di sanzioni sulla sosta sulle strisce gialle e blu. La voce di entrata di Vicenza, pari a 2,85 milioni, prevede un aumento di circa il 10% rispetto al 2013 che era di 2,59 milioni. Per il 2014 il Comune di Bologna prevede di incassare 46 milioni di euro in multe. Ma almeno dieci milioni, quindi il 20%, sono in sospeso, legati a contravvenzioni non riscosse e considerati quindi un'incognita che dipende dalla capacità dell'amministrazione di recuperare in tutto o in parte il credito.

QUATTRINI AVVOLTI DA UN ALONE DI MISTERO – Ma quanto incassano i Comuni ogni anno con esattezza? Nel 2012, la Fondazione Luigi Guccione e l'Istituto Internazionale per il Consumo e l'Ambiente hanno presentato alla Camera i risultati di un'indagine sull'utilizzo dei proventi delle contravvenzioni al Codice della strada da parte di 15 grandi città italiane nel quinquennio 2006-2010. L'elaborazione dei dati, effettuata dalla società di consulenza romana Ricerche e servizi per il territorio, indicava che nel periodo considerato i comuni esaminati avevano introitato dalle sanzioni le somma di 3,4 miliardi di euro, mentre nello stesso periodo lo Stato italiano aveva speso, per il Piano nazionale per la sicurezza stradale, solo 30 milioni di euro in media l'anno. In tutta Italia, il gettito delle multe nel periodo 2006-2010 è stato mediamente di 1,880 milioni di euro l'anno, dei quali 1.480 derivanti dall'attività delle Polizie locali e 400 milioni da Polstrada e Carabinieri. E quanto viene investito in sicurezza? Per quanto riguarda il comparto del miglioramento della segnaletica (il Codice prevede che almeno il 12,5% dei proventi delle sanzioni sia reinvestito qui), le 13 città che hanno fornito i dati permettono di dipingere un quadro sconfortante: il valore medio dei cinque anni è risultato di appena il 7,3%, con poco più di 173,3 milioni di euro investiti.

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