Mazzette alla Motorizzazione esami facili e pratiche truccate a Palermo. Ma avviene dappertutto

Mazzette alla Motorizzazione esami facili e pratiche truccate a Palermo. Ma avviene dappertutto Nell'ambito dell'inchiesta "Easy driver"

Nell'ambito dell'inchiesta "Easy driver", che ha portato all'arresto di 51 persone, è stato scoperto a Palermo un giro di patenti facili e pratiche truccate. Ma è un mal costume tutto italiano.

25 Gennaio 2011 - 04:01

Ci risiamo, ecco l'ennesima prova che in Italia (non solo al Sud) troppe patenti vengono per così dire “regalate”. L'indagine appena conclusa a Palermo, che ha portato all'arresto di ben 51 persone, ha svelato una consuetudine piuttosto diffusa nel nostro bel paese. Più volte durante Striscia la notizia (e non solo) abbiamo assistito a servizi riguardanti autoscuole, per così dirè compiacenti, in grado per “soli” 1.000 euro di procurare una patente a chiunque, anche ad extracomunitari da poco arrivati in Italia. Ma la colpa di tutto questo di chi è?

PATENTE = DIRITTO – Quanto scoperto a Palermo, quindi, resta solo un piccolo esempio del problema. Ci sono ancora ancora troppe autoscuole e motorizzazioni che vedono la patente come un diritto dei cittadini da garantire ad ogni costo. Conosco personalmente giovani ragazzi che hanno da poco conseguito la patente dopo aver superato un esame di teoria “facilitato” (il titolare dell'autoscuola aiutava tutti senza problemi) ma soprattutto un esame di pratica al limite del ridicolo. Il classico giretto intorno all'isolato e un solo posteggio a lisca di pesce in una zona isolata… Cosa pensate che abbiano imparato questi ragazzi? Che la patente si può ottenere senza sforzi perchè è un diritto, e che al massimo sarà la strada ad insegnargli qualcosa (con le conseguenze che conosciamo).

ALTRO CHE DIRITTO! – E invece bisognerebbe cominciare a cambiare mentalità, ricordandosi che la patente NON è un diritto di nessuno. Lo dovrebbe capire il 18enne che sbraita per andare a prendere gli amici il sabato sera, ma soprattutto il genitore che non conosce nulla del codice della strada e vede il rinnovo della patente come una noiosa pratica burocratica. Disattenzione che si traduce nelle richieste che alcune autoscuole si vedono avanzare dagli stessi genitori: “mi scusi, tra quanto tempo potrà avere la patente mio figlio?”, oppure “è obbligatorio frequentare il corso di teoria?”. Già le domande lasciano intendere quanto siano attenti alla sicurezza dei loro figli questi fantomatici “educatori”. Visto che il mercato chiede questo è facile che il sistema di adegui…

COSA RISCHIANO? – Ma andiamo alla cosa più importante: cosa rischiano le persone fermate e che hanno regalato patenti e revisioni false? Spero molto, ma la fiducia che ho della giustizia è troppo bassa per essere fiducioso (leggi la notizia della libertà concessa agli assassini di alcuni giorni fa). Sta di fatto che tutte le persone che hanno beneficiato di questo sistema corrotto dovrebbero essere richiamate e le loro pratiche annullate. Solo così si potrà dire che questa indagine sia stata utile, altrimenti il rischio è che tra pochi mesi tutto torni come prima.

(ANSA) PALERMO – Gli investigatori della squadra mobile della Questura di Palermo stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 51 persone che, a vario titolo, sono accusate di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e falsità ideologica. Indagati alcuni funzionari pubblici della Motorizzazione Civile e titolari di autoscuole e di agenzie disbrigo pratiche di Palermo e della provincia. Il provvedimento, che prevede la misura della custodia cautelare in carcere a carico di 10 persone e gli arresti domiciliari per altre 41, è stato adottato dal gip Piergiorgio Morosini su richiesta del pm Amelia Luise e dall'aggiunto Leonardo Agueci. Si tratta della operazione più vasta di contrasto alla corruzione nell'ambito della pubblica amministrazione che è stata condotta negli ultimi anni nel territorio palermitano, sia per estensione degli accertamenti e per l'entità delle tangenti che per il numero delle persone coinvolte.

L'indagine, iniziata nel 2008, ha preso spunto da alcuni esposti che segnalavano irregolarità commesse da pubblici funzionari della Motorizzazione Civile di Palermo per facilitare l'ottenimento della patente di guida e di pratiche automobilistiche in genere presentate da titolari di autoscuole complici. L'attività investigativa, realizzata anche attraverso le intercettazioni telefoniche e ambientali audio-video, è riscontrata da numerose acquisizioni documentali. Alcuni indagati sono stati ripresi mentre consegnavano la “mazzetta” ai pubblici ufficiali. Ad alcuni titolari di autoscuole e di agenzie di disbrigo pratiche sarà, inoltre, notificata la misura cautelare interdittiva della revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività per un anno.

In cambio di tangenti falsificavano previsioni e facilitavano il superamento degli esami per il conseguimento delle patenti di guida. Centinaia le mazzette finite nelle tasche di alcuni funzionari della motorizzazione civile di Palermo filmati dagli uomini della Mobile. La misura cautelare, eseguita dalla Sezione reati contro la Pubblica amministrazione, è stata emessa dal gip Piergiorgio Morosini. Tra gli indagati funzionari della motorizzazione civile e alcuni titolari di autoscuole e agenzie di disbrigo pratiche automobilistiche di Palermo.

La consegna del denaro avveniva nei modi più diversi: c'era chi dava i soldi al funzionario corrotto facendoglieli passare velocemente nelle mani nel momento del saluto, chi glieli metteva in un cassetto della scrivania e chi in una cartella per le pratiche in cui le mazzette si accumulavano fino a quando raggiungevano una certa somma: allora il dipendente la nascondeva tra le proprie cose. I più fantasiosi usavano anche pacchetti di sigarette imbottiti di soldi. I funzionari coinvolti in cambio del denaro agevolavano esami o pratiche svolti solo sulla carta.

Spesso le sedute per il conseguimento o per la revisione delle patenti erano di mera facciata, totalmente gestite dal titolare dell'autoscuola che suggeriva le risposte al candidato, il più delle volte assolutamente impreparato. Inoltre, i funzionari corrotti manipolavano la pianificazione delle sedute d'esame abbinando gli esaminatori complici alle autoscuole “amiche”. Non è la prima volta che la motorizzazione di Palermo finisce nell'occhio del ciclone: diversi i casi di corruzione scoperti negli anni scorsi, anche se per l'entità delle tangenti e per il numero delle persone coinvolte quella di oggi é senz'altro l'indagine più importante.

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