Le buche stradali si ripareranno… col telefonino

Le buche stradali si ripareranno… col telefonino Negli Usa c'è una nuova app che consente ai cellulari di segnalare automaticamente una buca al gestore della strada. Attualmente è in fase di messa a punto. Che potrebbe essere laboriosa

Negli Usa c'è una nuova app che consente ai cellulari di segnalare automaticamente una buca al gestore della strada. Attualmente è in fase di messa a punto. Che potrebbe essere laboriosa

25 Febbraio 2011 - 05:02

La fantasia degli sviluppatori di applicazioni per smartphone destinate agli automobilisti non ha davvero limiti e quasi non passa giorno senza che ne venga presentata una che offre servizi fino a ieri impensabili (ne abbiamo parlato qui, qui e anche qui). L'ultimo grido in questo settore è un'applicazione (adatta sia agli i-Phone sia agli smartphone di altro tipo) che permetterà addirittura di facilitare il rilevamento delle buche stradali, pericolosissime per la sicurezza, e quindi di rendere più rapida la loro eliminazione.

BUMP, BUMP – Il software si chiama, non a caso, Street Bump, e viene dagli Stati Uniti. Più precisamente, da Boston, capitale dello stato del Massachussets, dove l'amministrazione l'ha sottoposto ad alcuni test che, a quanto pare, sono stati superati positivamente. Il principio di funzionamento dello Street Bump è basato sulla presenza, ormai generalizzata su tutti gli smartphone, di un accelerometro in grado di rilevare le accelerazioni verticali e laterali e (su quasi tutti) del sistema di navigazione satellitare Gps. Quando uno smartphone dotato di Street Bump viene posato sul cruscotto di una vettura in marcia, l'accelerometro è in grado di rilevare il “salto” (il “bump”, appunto) subito dall'auto in fase di attraversamento di una buca sulla strada. Una volta rilevata la buca, il Gps provvede a inviare a un'apposita centrale la posizione esatta in cui è avvenuto il “salto”.

TEST IN CORSO – Attualmente la nuova app viene sottoposta ad altri test approfonditi che devono portare alla sua definitiva messa a punto, ma un prototipo è già scaricabile  qui. Tra i problemi da affrontare c'è quello dei falsi allarmi provocati dai giunti di dilatazione tra le varie sezioni di un cavalcavia e anche dai rallentatori artificiali posti in prossimità di zone ad alta densità di attraversamenti pedonali, i quali possono originare dei “bump” che ovviamente non vanno segnalati. Aggiungiamo anche che la sperimentazione dovrà permettere di discriminare molti altri falsi “bump”. Per esempio, la salita su un marciapiede e la presenza di chiusini o tombini non perfettamente livellati rispetto al manto stradale. Inoltre, per quanto riguarda il nostro Paese, pensiamo alla tempesta di “bump” generata dal transito di una vettura in quelle città (per esempio, Milano) dove alcune aree sono pavimentate con il pavé o (a Roma) con il porfido. Senza dimenticare, ovviamente, i binari delle linee tramviarie.

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