La Cina corre veloce e le case auto assumono designer europei

La Cina corre veloce e le case auto assumono designer europei Il primo mercato al mondo per l'auto è quello cinese

Il primo mercato al mondo per l'auto è quello cinese, che diventerà il primo anche per il lusso. Cosa fanno i produttori domestici?

27 Ottobre 2014 - 03:10

Il tempo corre veloce, soprattutto in Cina, che in pochissimi anni è diventata il primo mercato auto del mondo e si accinge a diventare il primo anche per il lusso, sorpassando gli Stati Uniti. Il processo procede con una evoluzione rapidissima e con dei balzi, quanto a tecnica e a design, che non hanno precedenti nell'industria automobilistica. Il design, in particolare, solo fino a tre o quattro anni fa era motivo di ilarità nei commenti degli appassionati e degli addetti ai lavori occidentali; oggi la quantità delle risate si è ridotta clamorosamente. Certo, ai saloni si vedono ancora delle copie di prodotti europei, ma è un fenomeno che riguarda sempre più i produttori minori. Le case auto principali, invece, si stanno attrezzando.

IL KNOW-HOW SI COMPRA ALL'ESTERO – Il sistema è vecchio come il mondo, acquistare il know-how da chi già ce l'ha così da poterlo sfruttare a pieno, anche per 'redistribuirlo' all'interno di una nuova azienda, formando il personale che può imparare meglio. “Fino a poco tempo fa le auto cinesi erano poco più che uno scherzo, ma ora la musica è cambiata – ha dichiarato James Hope al Global Automotive Forum, un passato ai piani alti del centro design europeo GM e in Chery da due anni e mezzo – le aziende cinesi hanno apportato grandi miglioramenti, perché vogliono competere anche su altri mercati e assolutamente non intendono farlo in maniera minoritaria”.

CHERY E GEELY – Ad ogni modo Mr. Hope è in buona compagnia, visto che la Geely, altra casa automobilistica cinese di spicco, nel 2011 si è assicurata i servizi di Peter Horbury, ex-capo del design di tutto il Gruppo Ford. Mr. Horbury lo scorso anno è stato raggiunto anche da Guy Burgoyne, che aveva un ruolo di spicco in GM. “Due anni fa la Geely non aveva realmente un reparto organizzato che si occupasse del design. Così ha comprato il design, come se fosse un bene come tanti altri e noi siamo chiamati a mettere a disposizione il nostro talento”. Attualmente il centro di design Geely conta cento persone, di cui 18 sono straniere. Quanto a Chery, i numeri più o meno sono simili, ma in questo caso gli stranieri sono solo cinque.

CULTURE DIVERSE – Sicuramente i numeri non possono ancora essere confrontati con quelli dei maggiori costruttori occidentali, dove la metà degli impiegati all'interno dei centri design è straniero, ma per una azienda cinese, si tratta comunque di percentuali importanti. Del resto gli obiettivi di questi 'carmaker' sono globali, Chery e Geely non si accontenteranno ancora per molto di vendere solo nel mercato interno, ma vorranno giocare un ruolo primario anche nel resto del mondo. “Le mie battaglie maggiori all'interno dell'azienda – ha aggiunto Hope – sono quelle per portare un disegno bellissimo alla produzione ed è qui che l'esperienza conta di più. In particolar modo, bisogna conoscere i processi di ingegnerizzazione quasi meglio degli ingegneri, così da potergli tenere testa. In Cina, poi, ci sono degli ostacoli culturali, come la deferenza verso i più anziani e la tendenza ad evitare il confronto diretto, ma stiamo cercando di portare anche la cultura della sana competizione”. 

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