Fiat: zero investimenti nell'elettrico. È la scommessa giusta?

Fiat: zero investimenti nell'elettrico. È la scommessa giusta? Fiat e Chrysler non hanno intenzione di investire a breve scadenza sulle elettriche

Fiat e Chrysler non hanno intenzione di investire a breve scadenza sulle elettriche

9 Agosto 2013 - 05:08

L'amministratore delegato Fiat/Chrysler, Sergio Marchionne, non crede nell'auto elettrica, e adesso arriva un'ulteriore conferma.

NESSUN PROGETTO – Fiat e Chrysler non hanno intenzione di investire a breve scadenza sulle elettriche: è quanto appena emerso. Infatti, il costo di progettazione e di vendita delle auto a zero emissioni sarebbe ancora troppo alto per pensare di approdare sul mercato con proposte vincenti. Ci sarebbe il rischio di investire per poi non ottenere ii risultati auspicati, almeno nel breve termine di tempo. Per interessare gli acquirenti, il Gruppo Fiat ritiene opportuno attendere l'arrivo di nuove tecnologie che consentano di creare macchine elettriche a prezzi contenuti. Di recente, in effetti, è emerso che l'auto elettrica riscuote sempre più interesse; tuttavia, resta un mezzo d'élite: viene considerata troppo costosa. È questo il risultato di una ricerca condotta da SuperMoney, portale per il confronto delle assicurazioni auto. La ricerca conferma diversi sondaggi pubblicati da SicurAUTO.it. In particolare, si veda la terza edizione di “Una scossa alla città“, da cui è emerso che il 34,4% del campione intervistato crede fermamente nell'elettrico e lo acquisterebbe senza alcun ripensamento, per il 54,4% degli intervistati l'auto elettrica darebbe un consistente aiuto all'ambiente mentre il 46,6% è affascinato dalla silenziosità di marcia delle auto elettriche. Ma il freno è il prezzo. Allo stesso modo, la terza ricerca dell'Osservatorio Deloitte dell'Auto Elettrica ha evidenziato che agli italiani l'auto elettrica piace e interessa, però dovrebbe costare meno di 15.000 euro, offrire almeno 160 km di autonomia e ricaricarsi al massimo in due ore.

CONTA ANCHE L'AUTONOMIA – Ma non è solo una questione di prezzi di listino, che indubbiamente adesso sono elevatissimi anche per un'utilitaria a batteria. A pesare è pure l'autonomia limitate delle elettriche, che non permette al guidatore di allontanarsi con tranquillità dal centro abitato. Chissà, forse le cose potrebbero cambiare con l'arrivo di massicci incentivi statali sull'acquisto delle macchine elettriche, ma a oggi si sono visti esclusivamente i bonus leggerissimi (e polverizzatisi in un batter d'occhio) del Governo Monti.

FIAT LUNGIMIRANTE? – Marchionne è stato chiaro, in passato, dicendo che “il vero problema della tecnologia elettrica è che per il momento non trova opportunità d'acquisto. Nessuno è disposta a pagarla. Non capisco questa gioia che ruota attorno alle vetture elettriche europee. Non è giustificata. Sappiamo benissimo che per raggiungere il livello di emissioni che sono imposti sull'industria per il 2025, sia dalla parte americana che a livello europeo, dovremo forzatamente introdurre la tecnologia ibrida”. Resta da capire, e questo lo dirà solo il mercato dei prossimi anni, se la scommessa di Fiat di non puntare sull'elettrico sia vincente. Si è arrivati al paradosso che la 500 è stata commercializzata a batteria in California (foto), perché nell'iper-ecologico Stato americano ci sono vincoli di emissioni inquinanti molto rigidi da rispettare. Eppure, nonostante lo scetticismo di Marchionne, il Cinquino a corrente ha fatto sfracelli. D'obbligo quindi una riflessione: se la 500 elettrica fosse commercializzata anche nel Vecchio Continente, magari potrebbe riscuotere un successo analogo. Davvero non vale la pena provare?

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1 Commento

Bruno
12:58, 9 Agosto 2013

Marchionne è molto realista quindi oggi non può credere nell'auto elettrica, ipocritamente sostenuta da altri per meri interessi di bottega (vedi finanziamenti di Stato) o per convenienza demagogica. L'ad di Fiat- Chrysler ha più volte dichiarato che per ogni 500 elettrica prodotta Fiat perde 10 mila euro.Però è stato costretto a produrla per rispettare gli accordi con Obama (noto “ecologista”), in merito al noto finanziamento governativo USA per salvare Chrysler.I dati di vendita reali, dimostrano che le auto elettriche incontrano grosse difficoltà di mercato sia in Europa che negli USA (non parliamo poi dei nuovi mercati), con risultati ben al di sotto degli obiettivi. Ma questo era facilmente prevedibile. Ne riparliamo tra un paio d'anni (o forse prima), quando chiederanno conto ai mega- manager fautori dell'elettrico, delle perdite economiche derivanti da tale scelta.

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