Cinture di sicurezza, in troppi ancora non le usano

Cinture di sicurezza, in troppi ancora non le usano Se sui sedili anteriori quasi nove italiani su dieci allacciano le cinture

Se sui sedili anteriori quasi nove italiani su dieci allacciano le cinture, su quelli posteriori le cose vanno decisamente peggio

21 Novembre 2014 - 02:11

Gli italiani non hanno ancora imparato a usare correttamente le cinture di sicurezza o almeno non tutti. A otto anni dall'entrata in vigore della legge che rende obbligatorio l'uso delle cinture di sicurezza per tutti i passeggeri, il Centro Studi e Documentazione Direct Line ha interrogato gli automobilisti italiani sulle loro abitudini circa l'uso delle cinture di sicurezza. L'indagine ha coinvolto 1.000 persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni su popolazioni ed è stata condotta con metodologia CAWI (computer-assisted web interviewing), attraverso il panel proprietario di Duepuntozero Doxa. Le interviste sono avvenute a aprile 2014. 

NOVE SU DIECI SEMPRE ALLACCIATI – I risultati sono stati discreti, ma c'è ancora molto da migliorare. Ad affermare chiaramente di usare sempre le cinture è l'88% degli intervistati, una percentuale alta, ma che evidenzia la resistenza di una minoranza di incoscienti. Il rimanente 12% si divide tra chi usa la cintura qualche volta (9%), quelli che la indossano esclusivamente nei lunghi viaggi (1%) e coloro che la allacciano solo quando siedono sul sedile anteriore (2%).

GIOVANI PIU' VIRTUOSI -Analizzando i dati per fasce d'età, è interessante sottolineare come i più attenti alla sicurezza siano proprio i guidatori più giovani (18- 24 anni) che con il 90% registrano la percentuale più alta di coloro che indossano sempre le cinture. Seguono a poca distanza i 35-44enni con l'89%, mentre i 25-34enni e gli over 45 finiscono all'ultimo posto entrambi con l'84%. Molto interessante è anche il quadro regionale da cui si ricava la classifica delle città dove le cinture si usano di più: Verona, Milano e Cagliari sono ai primi tre posti, seguite da Bologna, Brescia, Torino, Firenze, Roma e Palermo.

BAMBINI, QUESTI SCONOSCIUTI – Guardando, invece, ai passeggeri la situazione peggiora considerevolmente. Solo il 70% degli intervistati, infatti conosce la normativa per il corretto trasporto dei bambini in auto e presta l'adeguata attenzione affinché le cinture dei più piccoli siano allacciate nel modo giusto. Tra coloro che ammettono di non essere informati troviamo un pentito 7% che afferma di volersi documentare e un altro 7% che dichiara invece di non conoscere la normativa e che il proprio intuito e la propria guida sono sufficienti a salvaguardare la sicurezza dei piccoli passeggeri. Un 16% si dichiara invece disinformato in quanto non ha mai trasportato bambini nella propria macchina.

L'ANARCHIA SUI SEDILI POSTEIORI – Decisamente negativo invece è il dato relativo ai passeggeri posteriori: solo il 38% dei guidatori italiani si accerta che anche i compagni di viaggio seduti dietro allaccino le cinture e oltre la metà degli intervistati (51%) non presta attenzione a questa pratica lasciando libera scelta ai passeggeri adulti (45%) o perché convinti che l'uso delle cinture non sia fondamentale per i sedili posteriori (6%). Un 12% ne impone l'uso anche dietro se il passeggero è un bambino.

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