Cazzola si riprende il Motor Show. Ecco perchè

Cazzola si riprende il Motor Show. Ecco perchè Il progetto è quello di cambiare il format con un maxi evento a Milano in chiave Expo

Il progetto è quello di cambiare il format con un maxi evento a Milano in chiave Expo, ma Bologna insorge

13 Novembre 2013 - 12:11

Alfredo Cazzola vuole ridare all'Italia il Salone dell'Auto. Ma il suo progetto sta suscitando un vespaio di polemiche. L'ex patron del Motor Show di Bologna, come si ricorderà, aveva ceduto la sua creatura ai francesi di GLevents nel 2007. “Negli ultimi cinque anni si sono dimezzate le vendite di nuove auto con la decisione delle Case costruttrici di non partecipare all'evento bolognese che già da tre anni non era in grado di proporre l'intero panorama dell'industria dell'auto – ha riferito in esclusiva a Repubblica – e sono partito dalla notizia dell'annullamento del Motor Show per progettare una nuova proposta di Salone, cercando di essere più innovativi possibile, provando a confezionare un evento che abbia da subito un forte impatto mediatico. La sede ideale deve essere coerente con la volontà di dare un grande messaggio internazionale. La sede e la data le renderò note in una conferenza stampa entro fine mese”. Secondo indiscrezioni Cazzola punterebbe al dicembre 2014 e avrebbe dialogato con l'Unrae, l'associazione dei costruttori esteri e con Fiat. Cazzola avrebbe in mente anche di cambiare il format della rassegna ormai obsoleta: “Oggi le condizioni sociali e gli orientamenti del pubblico – ha sempre dichiarato a Repubblica – sono totalmente cambiati. Basti pensare ai social network, all'alta velocità, ai voli low cost, a Internet. La grande sfida è quella di intercettare i cambiamenti di questi anni e offrire una visione dell'auto a 360° ed il mio Salone dovrà tenere conto del lifestyle, del design, della sicurezza, dell'ambiente, dell'infotainment, della storia, della cultura, dello sport, tutti fenomeni che contribuiscono all'evoluzione del nostro costume”. Da precisare che è scaduto da più di un anno il patto di non concorrenza firmato da Cazzola con la GLevents all'atto del passaggio delle consegne.

L'ASCESA DELL'IMPRENDITORE – Alfredo Cazzola ha iniziato la sua carriera da imprenditore all'età di 22 anni, nel 1972, fondando la DEKO Allestimenti. Nel 1981 ha aperto una società dedicata all'organizzazione di eventi fieristici, Promotor International, che ha acquistato la gestione del Motor Show dai fondatori Mario Zodiaco, Sandro Munari e Giacomo Agostini. Nel 2007 ha ceduto tutte le aziende di sua proprietà alla multinazionale francese GL Events. Dal 2010 è vicepresidente di, Barovier & Toso, azienda produttrice di vetro di Murano. Da giugno 2013 è presidente e amministratore delegato di InterMedia Holding S.p.A. Nel 1992 ha acquistato la Virtus Pallacanestro Bologna, di cui è stato presidente fino alla stagione 1999/2000; sotto la sua presidenza, la società ha vinto quattro volte il campionato italiano, due volte la Coppa Italia, una volta l'Eurolega ed una volta la Supercoppa Italiana. Nel 2005 è divenuto azionista di maggioranza e presidente della società calcistica Bologna Football Club: sotto la sua presidenza la squadra è tornata in serie A. Nel 2008 ha ceduto tutte le azioni a Renzo Menarini. Il 23 marzo 2011 ha annunciato il suo reingresso da socio di maggioranza nel Bologna Football Club 1909. Dopo pochi giorni ha rinunciato ad entrare nella società. È stato presidente della Lega Società di Pallacanestro di Serie A dal 1998 al 2008. Il 14 gennaio 2009 si è candidato come sindaco del comune di Bologna una lista civica appoggiata dal PDL e dalla Lega Nord. È stato sconfitto al ballottaggio il 22 giugno 2009 dal candidato del centro-sinistra Flavio Delbono.

IL 4 OTTOBRE, POCHE RIGHE PER ANNUNCIARE IL FORFAIT – Un comunicato di poche righe da parte di GL Events per annunciare che il Motor Show di Bologna non si farà. Un Motor Show che dal 2005 al 2012 è stato visitato da 6.520.047 persone. “E' l'ultimo segnale del ruolo periferico del mercato italiano dell'automobile” – ha commentato Massimo Ghenzer, ex presidente di Ford Italia ma profondo conoscitore del mondo automotive.

MA E' GIA' SCONTRO MILANO – BOLOGNA – Scontro sul progetto dell'ex patron Cazzola e che sarà forse presentato venerdì o a fine mese secondo gli ultimi rumors. La Fiera meneghina tira dritto, ci sono già le date come scrivevamo questa mattina: 10-21 dicembre 2014 a Rho: vuole il Motor Show. Bologna reagisce: “Ingiustificabile”. Si candida anche Torino per un salone “green”. E il caso è arrivato in Parlamento. “Sull'auto andiamo avanti con Cazzola – ribadiscono all'Expo Milano – Non vogliamo aggredire nessuno. Tuttavia se un organizzatore ci viene a cercare con delle proposte che riteniamo valide e sostenibili, abbiamo il dovere di andare avanti” è stata la risposta del presidente meneghino Michele Perini. Un modo, questo, per rispondere a Duccio Campagnoli che in una lettera nei giorni scorsi aveva definito “inammissibile” l'iniziativa di Cazzola. Anche il Comune di Milano esce dalla contesa: “Noi non interferiamo con le scelte di una società quotata in Borsa, come Fiera Milano” fanno sapere da Palazzo Marino. Appare evidente che presentando il nuovo salone a Milano, Cazzola ha già lanciato il suo messaggio: l'obiettivo è togliere la kermesse dei motori a Bologna. Cazzola ha uno spiccato senso del business moderno. Non dimentichiamolo. E siamo convinti che a vincere sarà la sua spregiudicatezza ed il fiuto nel prendere al volo le opportunità al momento giusto. Ritorna in pista e trova nell'Expo Milano un rilancio non da poco. Ne sapremo di più a breve. Ma state certi che dal suo cilindro uscirà la mossa giusta.

TORINO-MILANO-ROMA-BOLOGNA, IL VALZER DEI SALONI – Non è la prima volta che un Salone dell'auto in Italia rimbalzi da una città all'altra. Il primo si tenne nel 1900 a Torino presso la Palazzina delle Belle Arti al Valentino con 35 espositori tra i quali figurava anche la nascente Fiat. Duemila i visitatori e venti centesimi il biglietto d'ingresso. L'anno successivo il trasferimento a Milano fino al 1913 ma la rassegna si alternò fra le due città. Il Salone rimase a Milano fino al 1937 tranne che per l'edizione del '29 che si svolse a Roma. Nell'edizione del 1948 il Salone dell'Automobile, trasferitosi definitivamente a Torino al Palazzo delle Esposizioni i visitatori furono 180.000. Un Salone che ben presto diventò uno dei più importanti a livello europeo insieme a quello di Ginevra iniziato nel 1905.

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