Bus turisti a Roma: è sosta selvaggia

Bus turisti a Roma: è sosta selvaggia Pullman fermi a motore acceso per far funzionare l'aria condizionata

Pullman fermi a motore acceso per far funzionare l'aria condizionata, e scarsi controlli da parte dei Vigili

23 Agosto 2012 - 04:08

Roma, una delle città più affascinanti del pianeta, se non la numero uno: proprio per questo, i bus di turisti ad agosto non si contano nemmeno, tanto il richiamo che la capitale esercita. Una situazione difficile da gestire, come racconta anche repubblica.it, che diventa ancora più complessa se i pullman restano in sosta col motore acceso per far funzionare il climatizzatore, in una sorta di parcheggio selvaggio, con pochi controlli da parte dei Vigili. Come accade in questi giorni.

POVERA VIA SAN GREGORIO – Così, quella che è comunque una strada storica, via San Gregorio, si trasforma in una stazione di servizio, con pullman turistici e open bus che caricano frotte di turisti, camion-bar a pochi metri da uno dei due ingressi principali del Foro. Il tutto condito da smog che sale alle stelle, mischiato all'afa agostana, e al caos delle bancarelle che vendono di tutto, Colosseo in miniatura incluso. In prossimità dello splendido Arco di Costantino, gli open bus rallentano, si fermano, fanno scendere e salire i passeggeri per poi riprendere regolarmente la corsa. Ma i pullman stazionano a motore acceso tutto il tempo necessario per far scendere i turisti. Il motivo? L'autista necessita dell'aria condizionata, che funziona solo a motore acceso. Un quarto d'ora di smog gratuito, che annerisce i polmoni, i monumenti, Roma. Sono autisti che provengono di ogni dove, Grecia, Olanda, Germania, in attesa che i turisti ammirino la Città eterna, scattino foto, facciano i video con gli smartphone.

E LA POLIZIA? – In tutto questo, i Vigili ci sono eccome, e non possono non accorgersi che il motore è acceso per consentire al “clima” di funzionare. SicurAUTO.it vuole ricordare che l'infrazione è prevista dal Codice della strada (articolo 157), cui corrisponde una multa pari a €205,00. Una sanzione sacrosanta, in un mare di piccole norme inutili, e che invece viene tristemente trascurata con riflessi negativi per la salute e l'ambiente, oltre che per l'immagine di Roma e dell'Italia. Così, con i controlli scarsi e inefficaci dei Vigili, gli stranieri tengono il motore acceso infischiandosene delle regole.

SICUREZZA STRADALE – In tema di sosta selvaggia dei pullman turistici, come spiega il corriere.it, esiste poi il problema del parcheggio nei pressi di piazza San Pietro. “Continueranno coi controlli sino alla fine dell'estate, soprattutto nei weekend, per verificare il rispetto delle norme del Codice della strada e del regolamento sui bus turistici”, spiega il Comando dei Vigili urbani. Sarà. Ma se all'ombra del Cupolone qualche risultato c'è, altrove la mandria di pullman in sosta vietata è libera e padrona delle strade. Giovanni Barbera, membro del comitato politico romano del Prc-Federazione della sinistra e presidente del consiglio del XVII municipio, parla di una “situazione diffusa in tutto il centro storico. Basti citare, a tale proposito, quello che accade a Prati, intorno alla Città del Vaticano, assediata quotidianamente da questi torpedoni grazie al piano bus della giunta Alemanno. Serve invece una regolamentazione più restrittiva, che impedisca l'accesso di questi mezzi nella parte centrale della città. La verità è che il Campidoglio è più sensibile alla lobby che gestisce questa attività economica che non alle legittime richieste dei cittadini che quotidianamente subiscono i disagi e i danni derivanti dalla circolazione e dalla sosta più o meno selvaggia di tali mezzi”. Ed ecco la risposta di Roberto Cantiani, presidente della commissione Mobilità del Campidoglio: “Quelli che oggi criticano il piano pullman sono gli stessi che hanno lasciato il settore senza regole per decenni. Più che operare strumentalizzazioni per fini di bassa propaganda politica chi ha delle soluzioni alternative da proporre dovrebbe farlo in modo costruttivo e nelle sedi appropriate”. Al di là delle beghe politiche, il problema che ci sta a cuore è quello della salute e della sicurezza stradale: le carreggiate si restringono e la circolazione subisce un rallentamento. Possibile non si arrivi a una soluzione?

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