BMW approva Musk, ma non l'imminente Model 3

Tesla ha spedito poco più di 25 mila automobili nel primo trimestre di quest'anno, con un massiccio aumento del 69% rispetto allo stesso periodo del 2016. Un ottimo incremento, quindi, ma i valori assoluti rimangono ancora bassi anche se stiamo parlando di vetture che hanno un prezzo medio di 100 mila dollari. I volumi potrebbero salire molto con l'ormai prossima Model 3 (leggi che la produzione pre-serie della Model 3 è iniziata) ma il prezzo rimane ancor incerto anche se è facile pronosticare buoni risultati di vendita. Tesla rimane quindi, almeno per ora, una piccola realtà industriale ma attira sempre l'attenzione: Ian Robertson, top manager di BMW, ne ha lodato la carica innovativa pur esprimendo dubbi sulle sue capacità produttive e sulla redditività della Model 3.

SANA COMPETIZIONE Il profilo professionale di Ian Robertson è molto interessante: laureato alla University of Wales, di Cardiff, in Maritime Studies e Maritime Geography, è approdato subito in Rover. Nel 1994 ne è diventato Managing Director, proprio quando il Gruppo (Land Rover, MG e Mini) è stato acquistato da BMW.

Dopo essere stato Direttore di BMW South Africa, è stato Chairman di Rolls-Royce fino a diventare un membro del Consiglio di amministrazione e Direttore del Marketing e delle vendite del Gruppo Bavarese. Quando un Automotive Professional del suo calibro dice: “Tesla crea una sana competizione e dobbiamo ammettere che questa startup della Silicon Valley ha indicato la strada ad altre Case automobilistiche” è quindi il caso di ascoltare attentamente.

RISPETTO DUBBIOSO In un'intervista a Car and Driver Robertson ha infatti dichiarato che ” io sono molto d'accordo con quello che Tesla ha fatto finora e ritengo che il mondo abbia bisogno di questo genere di nuovo competitor. Questo ovviamente non vuol dire che non saremo competitivi con loro ma Elon Musk ha comunque realizzato molto e ammiro quello che ha fatto”. Robertson non ha comunque risparmiato analisi critiche al Marchio e alla Model 3: mentre ha tenuto a precisare di ritenere che Tesla e Musk siano dei “profeti” dell'industria automobilistica del futuro, ha anche espresso critiche motivate: “Penso che Tesla stia cambiando, trasformandosi da startup a Società in piena regola, e quindi Musk sta capendo meglio le sfide che attendono un'azienda matura. Questi temi riguardano marginalmente BMW, dato che la nostra consolidata esperienza ci mette in grado di iniziare la produzione di 'cose' molto rapidamente. La Model 3 arriverà ma non ho idea in quali volumi verrà prodotta, come verrà posizionato il suo prezzo, che margini consentirà a Tesla e quanto sarà una 'buona' automobile”.

SCETTICI CONVERTITI? La nascita di Tesla ha suscitato molto interesse insieme a numerose perplessità e diversi analisti assegnavano poche probabilità di sopravvivenza alla creatura di Elon Musk, pronosticandole una vita piuttosto breve. Il passare del tempo ha evidenziato che Tesla probabilmente “è qui per restare” e l'imminente arrivo della ben più accessibile Model 3 ha innalzato la posta in gioco. Le centinaia di migliaia di prenotazioni della “piccola” Tesla non potevano passare inosservate, anche agli occhi dei competitor (leggi che Nissan applaude al fenomeno Musk e alle molte prenotazioni della Model 3) ma molti analisti non credono che Tesla riesca ad organizzare rapidamente la produzione della Model 3 in grandi volumi (leggi che Musk ammette: impossibile rispettare le date per la produzione in serie).

Robertson ha poi parlato della prossima BMW iNext autonoma, ritenuta in grado di dare un forte impulso all'auto elettrica (leggi del test center BMW per le auto robot) ma che arriverà non prima del 2021. Quest'orizzonte non lo preoccupa: BMW comunque venderà circa 100.000 elettriche i3 e i8 entro quest'anno e si sta già muovendo per elettrificare diverse sue auto attuali, comprese la Mini e il SUV X3: cosa farà Tesla nel frattempo?