Auto elettrica e concessionari: quale futuro?

Auto elettrica e concessionari: quale futuro? InterAutoNews presenta ad H2Roma

InterAutoNews presenta ad H2Roma, l'energy&mobility show romano, un sondaggio riguardante le aspettative dei concessionari sull'auto elettrica

17 Novembre 2011 - 09:11

La rivista di Tommaso Tommasi ha presentato ad H2Roma, l'energy&mobility show della capitale, un sondaggio riguardante le aspettative dei concessionari sull'auto elettrica.

LO SCENARIO – Negli ultimi anni i margini dei concessionari si sono ridotti al lumicino a causa della crisi, il mercato italiano è ormai di sola sostituzione e sempre più operatori hanno dovuto abbassare per sempre le serrande. In un contesto di questo tipo si spera che “qualcosa” possa portare una ventata di novità nel mercato dell'auto. Al sondaggio hanno riposto 279 concessionari, mostrando un forte interesse per le forme alternative di mobilità, specialmente ora che il mercato inizia ad offrire, anche se a prezzi non ancora concorrenziali, una discreta possibilità di scelta tra elettriche, ibride e plug-in.

INTERESSE E SCETTICISMO – I risultati mettono bene in evidenza quale sia l'atteggiamento dei dealer, che da un lato si mostrano interessati alle auto elettriche, ma dall'altro credono che difficilmente queste possano risollevare la situazione della loro azienda. Infatti, il 48,48% dei concessionari crede che nei prossimi cinque anni le vendite dell'elettrico non potranno superare l'1% di quota di mercato, mentre un altro 43,94% ritiene che tale quota si assesterà tra il 2 e il 5%. Non si può dar loro torto, poiché proprio nella tavola rotonda che il 9 novembre ad H2Roma ha visto protagonisti i top manager delle case costruttrici, Jacques Busquet, presidente di Renault Italia, ha affermato che le loro stime sulla penetrazione delle auto elettriche nei prossimi dieci anni si aggirano intorno all'8%. Il 52,63% dei concessionari ritiene che si sia creata troppa attesa nei confronti dell'auto a batteria e infatti il 45,8% di loro pensa che il business dell'elettrico non rappresenti un'opportunità per recuperare parte della redditività persa. Il 26,72% crede che possa esserlo per la sola area vendita e il 27,48% sia nella vendita, sia nel post-vendita. Il 52,31% degli intervistati sarebbe quindi disposto a partecipare ad una società di car sharing con veicoli elettrici nella flotta.

POCHI I CLIENTI INTERESSATI – Passiamo ora alla parte del sondaggio che vede indirettamente protagonisti i clienti finali. È emerso che per ora sono ancora poche le persone effettivamente interessate all'auto elettrica: soltanto il 5,34% dei concessionari afferma che molti tra i propri clienti richiedono informazioni al riguardo, mentre il 61,07% afferma che a farlo sono pochi clienti. Secondo il 33,59% dei dealers addirittura nessun cliente ha mai chiesto informazioni su questo tipo di veicolo.

L'AUTONOMIA È CRUCIALE – Secondo il parere dei concessionari, un punto a sfavore delle auto elettriche è l'autonomia: ben il 61,35% afferma che quella minima per renderle commerciabili dovrebbe essere di oltre i 200 km, per il 35,64% tra i 100 ed i 200 km e solo il 3,01% reputa valida un'autonomia di 100 km. A questo punto, però, è utile ricordare che secondo gli studi ISFORT ogni italiano percorre mediamente 35 km al giorno e quindi i 100km costituirebbero di fatto una buona garanzia di autonomia per un paio di giorni. Un altro punto ritenuto debole è quello che riguarda i tempi di ricarica: solo per il 37,12% dei dealer sono accettabili, mentre per il 62,88% sono eccessivamente lunghi. Anche qui, occorre ricordare che la scelta dell'auto a batteria comporta semplicemente un cambiamento delle abitudini e che per ovviare all'eventuale problema delle ricariche basta programmarle per tempo ed effettuarle durante la notte.

PREZZI E VOLUMI DI VENDITA – In media, secondo i concessionari, per avere una vettura a batteria i clienti saranno disposti a pagare un 17% in più rispetto al prezzo di un modello con motore tradizionale. Fatto 100 il volume di vendita di auto alternative, i dealer si aspettano per le ibride il 57% di quota di mercato mentre per le plug-in e le elettriche il dato è, rispettivamente, del 22% e del 21%.

MANCANO LE INRASTRUTTURE – Infine, il parere dei dealers è che l'insuccesso di vendite delle auto elettriche registrato l'anno scorso (circa 5 mila unità piazzate in tutta Europa) è dovuto per il 33,08% alla mancanza di infrastrutture (colonnine di ricarica), per il 29,32% al prezzo ancora troppo elevato anche tenendo conto degli incentivi statali e per 19,55% alla scarsa autonomia.

LE CONCLUSIONI – In ultima analisi, le auto elettriche hanno attirato l'attenzione dei concessionari perché potrebbero portare nuove opportunità di business e un  incremento della redditività. Tuttavia bisogna capire che il successo di questo tipo di veicoli dipende fortemente dalla volontà degli utenti finali di cambiare in parte le proprie abitudini.

di Pietro Cristino

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