Aston Martin si allarga: il SUV DBX avrà una fabbrica tutta per se

Aston Martin si allarga: il SUV DBX avrà una fabbrica tutta per se Il Crossover Aston Martin DBX da sempre freddato dalle incertezze del mercato è salvo: la Casa lo farà nel deposito militare della Royal Air Force

Il Crossover Aston Martin DBX da sempre freddato dalle incertezze del mercato è salvo: la Casa lo farà nel deposito militare della Royal Air Force

25 Febbraio 2016 - 08:02

Aston Martin ha scelto di rimanere al passo degli altri luxury brand e presenterà a Ginevra il primo crossover della sua storia, la DBX. Con la nuova vettura inizia il rilancio dello storico brand inglese, il quale ha deciso di investire in maniera consistente sul proprio territorio iniziando con l'aprire un nuovo stabilimento in Galles.

IL CROSSOVER DBX PER FAR BRECCIA SUI MERCATI ESTERI – Come tutti i brand di nicchia anche Aston Martin ha patito negli ultimi anni le difficoltà causate dalla crisi finanziaria, oltre ad incassare un duro colpo per via di un maxi richiamo tecnico nel 2014 (Leggi la vicenda del pedale acceleratore Aston Martin). Recuperate forze e liquidità, la Casa di Gaydon ha scelto di iniziare un percorso di rinnovamento e per farlo ha previsto di potenziare la propria struttura produttiva fondando a St. Athan, nella contea di Glamorgan nel Galles. Il nuovo stabilimento sarà totalmente dedicato alla produzione del crossover premium DBX, modello strategico che aprirà nuovi scenari e amplierà il bacino di potenziali clienti. La Aston Martin DBX è stata concepita per aggredire mercati “caldi” come quello cinese e nordamericano, si stima infatti che il 90% degli esemplari sarà destinato proprio all'esportazione (Leggi le perplessità sul crossover Aston Martin).

IN ARRIVO 1.000 POSTI DI LAVORO, PLAUSO DEL PREMIER CAMERON – Lo stabilimento di St. Athan verrà costruito a partire dal prossimo anno e sorgerà su un'area di 360.000 metri quadri attualmente utilizzata come aviorimessa dalla Royal Air Force (l'aviazione militare inglese). Il nuovo impianto affiancherà quindi gli storici stabilimenti produttivi di Gaydon e, secondo quanto dichiarato dai vertici Aston Martin, verranno presto creati 1.000 nuovi posti di lavoro. I programmi di ristrutturazione della Casa britannica hanno ricevuto il plauso e la benedizione del Premier inglese David Cameron, il quale ha lodato l'iniziativa di investire nella Nazione e credere nella forza dell'economia britannica.

ENTRO 2 ANNI IL RINNOVO DELLA GAMMA E LA PRIMA ELETTRICA – Nei programmi Aston Martin rientra l'aggiornamento della gamma e l'introduzione di modelli al passo con i tempi, esplorando anche gli ambiti della mobilità elettrica. Entro il prossimo autunno entrerà in produzione la Aston Martin DB11, la coupé ad alte prestazioni che manderà in pensione la DB9. Grazie alle sinergie con la cinese LeEco e la statunitense Faraday Future (leggi i progetti elettrici di Aston Martin), tra due anni dovrebbe inoltre iniziare l'avventura elettrica di Gaydon. Sfruttando anche l'esperienza del flop della RapidE, la supercar elettrica da 800 cavalli proclamata in pompa magna e poi arenatasi miseramente (queste le ambizioni sfumate della Aston Martin RapidE), Aston Martin riuscirà a realizzare la propria sportiva elettrica.

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