Armani contro il Governo: “L'Anas qui non dovrebbe esserci”

Armani contro il Governo: “L'Anas qui non dovrebbe esserci” Il presidente Anas Armani in audizione alla Commissione lavori pubblici ha espresso il suo disappunto al decreto Madia che frena il piano di rinascita

Il presidente Anas Armani in audizione alla Commissione lavori pubblici ha espresso il suo disappunto al decreto Madia che frena il piano di rinascita

18 Febbraio 2016 - 10:02

Il presidente Anas, Gianni Vittorio Armani, da maggio 2015, ossia da quando è numero uno del gestore della rete stradale nazionale, si batte su più fronti. Anzitutto, va a caccia di un recupero d'immagine per l'Anas, dopo un 2015 disastroso, con crolli di ponti e viadotti, cedimenti strutturali, Sicilia spaccata in due: vedi qui. Poi, cerca di combattere la piaga della corruzione, dopo il terribile scandalo della Dama Nera, e il vortice di tangenti sugli appalti: vedi qui. Non ultimo, eccolo impegnato in un braccio di ferro con il Governo: e siamo solo all'inizio.

ALL'ATTACCO – “Ci troviamo oggi di fronte a decelerazioni e inversioni di rotta preoccupanti che non fanno capire quale sia la destinazione di Anas”. Lo ha affermato Armani, in audizione alla commissione Lavori Pubblici del Senato, facendo riferimento al decreto Madia che interessa anche la società delle strade. “A oggi, Anas rappresenta l'unico soggetto rilevante nell'ambito del sistema industriale italiano incluso nel perimetro finanziario della Pubblica amministrazione, con il conseguente assoggettamento a vincoli normativi, incompatibili con il ruolo di concessionario di mercato”.

DENTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE – “La presenza di Anas nel perimetro della Pubblica amministrazione è di per sé un'anomalia – ha precisato Armani -. Valutare decisioni industriali con lo stesso metro della P.A. crea un meccanismo di blocco di decisioni che per un organismo industriale è assolutamente inaccettabile”. Entriamo nel tecnico: “Anas risulta temporaneamente (18 mesi) esclusa solo dall'applicazione di un articolo, l'articolo 4 (acquisizione e gestione partecipazioni pubbliche), a differenza di società al 100% pubbliche, come Rai e Fs, che sono rientrate invece nell'esclusione totale”. Al contrario, “Anas rientra in tutte le limitazioni previste dal decreto, che incidono fortemente sulla gestione industriale della società e rendono inapplicabili alcune azioni, anche già avviate, del Piano industriale”. 

UN BIVIO: DIREZIONE DA SCEGLIERE – Secondo Armani è fondamentale che il Governo giunga a definire compiutamente la natura e il ruolo da assegnare ad Anas, “in modo tale da consentire alla società di operare sul mercato dei capitali, senza pesare sul bilancio statale, con regole e opportunità simili a quelle di altre aziende pubbliche, che risultino compatibili con la sua funzione di prima stazione appaltante d'Italia”. Obiettivo, uscire dal perimetro della Pubblica amministrazione, “per garantire una migliore gestione aziendale e un adeguato sviluppo industriale”. Fuori dai tecnicismi, riteniamo che Armani abbia detto questo al Governo: Anas è trattata come pubblica o privata in base ai giorni, a cosa convenga di più in quel momento. È invece ora di decidersi: Anas è pubblica o privata?

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