L'Ania: Rca meno care con le riforme

L'Ania: Rca meno care con le riforme L'Associazione che rappresenta le Assicurazioni (l'Ania) invoca riforme del settore Rca per abbassare le tariffe. Sarà vero?

L'Associazione che rappresenta le Assicurazioni (l'Ania) invoca riforme del settore Rca per abbassare le tariffe. Sarà vero?

17 Gennaio 2012 - 09:01

Costo dei risarcimenti in seguito ai sinistri: è questa la ragione numero uno, da sempre evidenziata dall'Ania (la Confindustria delle Assicurazioni) per spiegare i rincari delle RC Auto. Ora che il Governo Monti vuole mettere mano al settore per raffreddare i prezzi delle polizze, l'Ania si dice d'accordo: il ramo Rca va considerato “una priorità per interventi di riforma che producano effettivi vantaggi per i consumatori”.

COSTI PER 14,5 MILIARDI – Secondo l'Associazione delle Assicurazioni, gli interventi normativi da realizzare per ridurre i costi eccessivi dei risarcimenti (14,5 miliardi di euro l'anno per l'intero mercato) sono più d'uno. Le Compagnie arrivano a dire che, se si approvassero determinati interventi, i costi potrebbero diminuire tra il 15 e il 20% in un colpo solo, con beneficio per prezzi delle polizze RC Auto. Ma, ecco il problema, tutte le misure auspicate dall'Ania sarebbero proprio a favore degli assicurati? Vediamo le singole riforme chieste dalle Compagnie al Governo.

RISARCIMENTI –  Primo, il “varo immediato della tabella unica nazionale per la valutazione dei danni gravi alla persona, il cui iter normativo è concluso da tempo”: una vicenda nata l'estate scorsa, quando il Consiglio dei ministri approvò uno schema di regolamento sul danno biologico (la lesione dell'interesse all'integrità fisica). Il fatto è che, stando ai patrocinatori stragiudiziali, il “punto unico” danneggerebbe gli assicurati, con rimborsi inferiori del 40% rispetto ai criteri utilizzati oggi dal Tribunale di Milano, preso come riferimento da una sentenza della Cassazione. Secondo: l'Ania mira alla “esclusione dai risarcimenti delle lesioni personali lievissime, come esempio il colpo di frusta, non verificabili sulla base di riscontri medici strumentalmente assistiti”. E qui la materia è ancora più delicata: a parte che è discutibile definire il colpo di frusta una lesione personale lievissima, se una riforma del genere fosse attuata – ricordano i patrocinatori – i danneggiati verrebbero risarciti solo per lesioni di un certo grado.

TRUFFE – Terzo, l'Ania auspica “l'approvazione in tempi rapidi della legge, attualmente in discussione al Parlamento, che introduca un efficace sistema di contrasto alle frodi” (anche se la nascita di questo sistema l'avevano contrastato in passato…). Un'agenzia anti-truffa che però potrebbe anche essere sostenuta finanziariamente dalle Assicurazioni stesse, col rischio che queste ne ricarichino il costo sulle polizze Rca. Quarto ma non ultimo, le Assicurazioni chiedono “la concreta attivazione di controlli sui veicoli non assicurati”, riferendosi a una recente modifica del Codice della strada, in base alla quale gli strumenti elettronici di controllo delle infrazioni (Tutor, autovelox, telecamere all'ingresso delle Zone a traffico limitato) possono “pizzicare” chi viaggia senza Rca, a patto che commetta una violazione: per esempio, se un'auto priva di Rca rispetta il limite di velocità, le Forze dell'ordine non incrociano la targa della macchina con la banca dati delle Assicurazioni. Il controllo incrociato dovrebbe avvenire solo in caso di infrazione.

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