Alcol alla guida: bere o non bere?

Alcol alla guida: bere o non bere? Perché si sconsiglia (anzi alcuni proibiscono) di mettersi alla guida dopo avere bevuto? E' una scelta corretta?

Perché si sconsiglia (anzi alcuni proibiscono) di mettersi alla guida dopo avere bevuto? E' una scelta corretta?

26 Agosto 2010 - 08:08

Perché si sconsiglia (anzi alcuni proibiscono) di mettersi alla guida dopo avere bevuto? E' credenza diffusa, in molti giovani e non solo, che “si è in grado di guidare” anche dopo aver bevuto un paio di cocktail e quindi anche con uno 0,5 g/l in corpo. Probabile ma…

Il problema sta alla base: non si comprende che non bisogna essere totalmente ubriachi per essere impossibilitati alla guida. Mezza bottiglia di vino o 3-4 cocktail alterano di molto le nostre funzioni cognitive, e per quanto siamo in grado di ballare e divertirci con l'altro sesso ciò non significa che possiamo guidare.

L'attenzione e la concentrazione, la percezione, il campo visivo, la capacità di giudizio, i tempi di reazione vengono intaccati dall'alcol, specie se abusato. Più diminuisce l'attenzione più aumenta il rischio di fare incidenti. Viene compromesso il tempo di reazione, ovvero l'intervallo di tempo che intercorre tra l'esposizione allo stimolo e l'emissione della risposta. I tempi di reazione variano individualmente e sono influenzati da diversi fattori. L'alcol rende difficoltosa la coordinazione dei movimenti e aumenta i tempi di reazione in quanto movimenti e gli ostacoli sono percepiti con notevole ritardo.

L'Istituto Superiore della Sanità ha coniato l'espressione “PERIDEA”: PErcepire, RIconoscere, DEcidere, Agire. Questo è ciò che il nostro cervello fa in continuazione quando guidiamo.

Se è vero che con il minimo tasso alcolemico siamo in grado di accendere la macchina, farla partire, guidare dritto e fare le curve (tutto da vedere poi…), più aumenta la percentuale di alcol nel sangue più si riducono le nostre abilità cognitive. Se ci ritroviamo in una situazione di emergenza-pericolo improvviso abbiamo, quindi, maggiore probabilità di fare incidenti. Si invitano i lettori, non solo quelli più giovani, a riflettere su questo aspetto.

Oggi dobbiamo quindi parlare di zero alcol? Spesso si pensa che l'alcol si consumi in maniera massiccia dentro le discoteche. In realtà l'alcol è più consumato fuori dalle discoteche, perchè costa meno. Sfatiamo quindi il mito delle discoteche causa di “sballo” tra i giovani, visto che spesso e volentieri ci si “sbronza” prima a basso costo per arrivare belli euforici al locale.

Essere proibitivi risolverebbe un tale problema sociale? Oppure è più opportuno informare e formare i giovani a prendere le misure con questa usanza per renderli consapevoli degli effetti e dei rischi che si corrono? Indurli a riconoscere i propri limiti sarebbe un grande passo, in termini sociali, culturali, mentali che potrebbe avere ricadute importanti sulla convivenza nel nostro paese.

Nel caso specifico ciò che è ancor più importante è imparare a conoscersi. Sapere quanto e in che tempi il nostro corpo assimila e smaltisce l'alcol, non testandosi e poi mettendosi alla guida chiaramente. Come fare allora?

L'etilometro a tal proposito è uno strumento che ci permette di avere un'idea di quanto alcol ancora abbiamo in corpo, utilizzandolo dopo una serata in un locale, pub o discoteca che sia, o dopo avere fatto una bella mangiata con gli amici. Si può comprare online, su SicurAUTO.it (a prezzi scontati per voi lettori) ma non solo, oppure in farmacia. Attenzione però ai prodotti economici che non servono a nulla.

Un accorgimento importante è smettere di bere qualche ora prima di uscire dal locale, avendo l'accorgimento di mangiare sempre qualcosa prima di bere. Bisogna sempre tenere a mente, inoltre, che ognuno di noi è diverso dall'altro, per statura, metabolismo, sesso, abitudine al bere, e che a parità di alcol assunto non è detto che abbiamo gli stessi valori. Lo smaltimento dell'alcol è a carico del fegato e da questo dipende il tempo con cui ognuno di noi, diversamente da qualunque altro, lo metabolizza. Quindi non affidiamoci a quanto bevono gli altri, l'unico termine di paragone siamo noi stessi.

Un altro giusto accorgimento che invitiamo a ricordare, nel caso in cui non si rinunci al bere, è il BOB o guidatore designato. Il guidatore designato è colui che viene scelto dal gruppo per riportare gli amici a casa perché non beve o beve pochissimo (un bicchiere di vino o un cocktail a basso contenuto di alcol).

Attenzione però: non illudiamoci che basta il calcolo numerico per definire lo stato psicofisico. La percezione e la valutazione soggettiva sono molto importanti, pertanto è opportuno monitorarsi ed eventualmente riconoscere di non stare bene e lasciare guidare qualcun altro. Anche la sola stanchezza può essere più letale dell'alcol. Anche se per molti giovani apparirà inconcepibile, chiamare un taxi (soldi ben spesi!) o il genitore non è un gesto infantile ma anzi va visto come gesto responsabile e consapevole. Ai genitori ricordiamo che un figlio che si ubriaca e vi chiama in suo aiuto non è figlio da rimproverare ma da apprezzare. Sappiate essere genitori vicini ai figli altrimenti avranno paura di chiedere il vostro aiuto e finiranno per mettersi alla guida ubriachi.

Può bastare un attimo perché tutto si dissolva e possa diventare irrimediabile, ricordatevelo.

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