Incidenti stradali: il rapporto ACI conta meno morti ma feriti in aumento

Incidenti stradali: il rapporto ACI conta meno morti ma feriti in aumento In Italia calano i morti sulle strade ma sono in aumento feriti e incidenti

In Italia calano i morti sulle strade ma sono in aumento feriti e incidenti, le cause principali sono le distrazioni al volante e le cattive abitudini

28 Luglio 2017 - 07:07

Con anticipo rispetto alle edizioni precedenti è stato pubblicato il rapporto ACI ISTAT. Grazie alle nuove tecniche di rilevazione il rapporto è arrivato in tempo per supportare la pianificazione di adeguati interventi di sicurezza stradale in vista degli imminenti esodi estivi. Dallo studio statistico sugli incidenti stradali registrati nel 2016 emergono dei dati significativi, grazie ai quali è possibile tracciare un quadro piuttosto dettagliato della situazione sulle strade italiane. Il rapporto ci svela che lo scorso anno, nel confronto con il 2015, le vittime a seguito di incidenti stradali sono diminuite ma, nello stesso tempo, sono aumentati in feriti.  La diminuzione dei decessi è indicativa che si è sulla buona strada verso un livello superiore di sicurezza stradale, ma sono ancora troppe le cattive abitudini degli italiani al volante (Sapevi che NHTSA sta lavorando con gli sviluppatori per nuove app sicure alla guida? Leggi qui).

DISTRAZIONI E SPREZZO DELLE NORME LE CAUSE PRIMARIE DI INCIDENTI I weekend da bollino rosso sono quanto mai vicini e con essi giungeranno sulle nostre strade i consueti disagi, traffico elevato, code ai caselli autostradali e, inevitabilmente incidenti stradali. Il rapporto ACI ISTAT appena pubblicato indica nelle distrazioni, nelle mancate precedenze e nell'alta velocità le principali cause degli incidenti; questi dati sono significativi e denotano la scarsa considerazione delle norme del codice della strada da parte di tanti automobilisti italiani. Parlando di esodi estivi è interessante notare come sia luglio il mese più pericoloso per numero di incidenti stradali e per il numero di decessi registrati a seguito dei sinistri (Calati negli ultimi 10 anni gli incidenti dei mezzi pesanti, leggi qui perché).

MORTI IN MENO MA I NUMERI FANNO ANCORA PAURA Come dicevamo in apertura lo scorso anno, per la prima volta negli ultimi 2 anni, sono diminuiti i morti sulle nostre strade, le vittime accertate nel 2016 sono infatti 3.283 contro le 3.428 dell'anno precedente pari a un calo percentuale del 4.2%.  Aumenta invece il numero di incidenti stradali e quello dei feriti, sia lievi che gravi; i sinistri sono cresciuti dello 0,7%, 175.791 incidenti nel 2016 contro i 174.539 dell'anno precedente. I feriti sono cresciuti dello 0.9%, 249.175 contro 246.920 mentre i feriti gravi sono aumentati del 9% passando a 17.000 dai 16.000 del 2015; analogamente è salito, da 4,7 a 5,2 il triste rapporto tra feriti gravi e decessi. Tutto ciò ha un costo sociale non indifferente, le stime parlano infatti di ben 17 miliardi di euro.

AUMENTANO LE VITTIME TRA I BAMBINI, SEGGIOLINI QUESTI SCONOSCIUTI I dati pubblicati nel rapporto ACI ISTAT evidenziano come siano i giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni le principali vittime e preoccupa il crescente numero di decessi di bambini, (Qui trovi tutte le informazioni indispensabili per usare al meglio il seggiolino) effetto questo di tante leggerezze nei confronti dell'uso del seggiolino auto (3 bambini su 10 non viaggiano sul seggiolino, leggi qui quali rischi corrono). Tra i ciclisti e ciclomotoristi si registra un aumento percentuale dei decessi +10,5% i primi e +9.6% i secondi. Categorie sempre a rischio sono gli utenti deboli della strada: pedoni e chi viaggia su due ruote, questi rappresentano infatti quasi il 50% dei decessi: 1.618 sul totale di 3.283. Diminuiscono invece le vittime tra i centauri, 657 pari al 15% in meno rispetto al 2015.

CAMPAGNE DI SENSIBILIZZAZIONE E NORME PIU' SEVERE DANNO I PRIMI FRUTTI La sensibile diminuzione dei decessi a seguito di incidenti stradali è da considerarsi un segnale positivo, frutto delle campagne di sensibilizzazione, specie quelle rivolte ai guidatori più giovani come #guardalastrada e #mollastotelefono. Come sottolinea il presidente ACI Angelo Sticchi Damiani è però presto per cantare vittoria: “Evidentemente, ci stiamo muovendo nella giusta direzione, anche se non bisogna mai abbassare la guardia. Impegno e investimenti per la sicurezza, infatti, non sono mai sufficienti, come dimostra il sensibile aumento dei feriti gravi. Preoccupano, in particolare, gli utenti deboli, che continuano a pagare un tributo troppo alto”. Il presidente ISTAT Giorgio Alleva pone il focus sull'influenza delle nuove norme e fa riferimento al reato di omicidio stradale: “L'analisi dei dati in serie storica documenta l'efficacia di alcuni provvedimenti normativi. La nostra attenzione è ora rivolta agli effetti legati alla recente introduzione del reato di omicidio stradale, una valutazione ancora non presente nei dati diffusi oggi”.

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