Anche Mercedes vuole dare la scossa a casa tua

Anche Mercedes vuole dare la scossa a casa tua Secondo voci insistenti anche il più antico costruttore di automobili vuole proporre batterie per l'accumulo domestico dell'energia: vediamo i perché

Secondo voci insistenti anche il più antico costruttore di automobili vuole proporre batterie per l'accumulo domestico dell'energia: vediamo i perché

8 Giugno 2015 - 12:06

Cosa accomuna un giovanissimo car-maker, nato all'ombra della Silicon Valley, e l'antichissima – industrialmente parlando – firma tedesca delle automobili? Lo storage domestico dell'energia elettrica, un settore promettente per diversi motivi.

SMORZARE I PICCHI È MEGLIO – Pochi si sono stupiti alla presentazione dello storage elettrico casalingo Tesla Powerwall: in fondo il brand di Elon Musk vende soltanto auto elettriche e si è dotato di un'enorme fabbrica di elementi al Litio, quella Gigafactory la cui produzione trova così un altro sbocco. Alquanto inaspettata è invece la notizia che anche il gruppo Daimler entrerà nel business dello storage domestico ma, a ben vedere, anche questa novità ha i suoi perché: prima di esporli, però, facciamo una premessa. Nessun motore, a parte quello elettrico, può fare a meno del volano, che regolarizza la rotazione dell'albero motore immagazzinando energia cinetica e restituendola quando serve. In assenza di questo gruppo meccanico sarebbero ben pochi i motori che reggerebbero il minimo e infatti i propulsori racing spinti, che quasi non possiedono masse volaniche, a gas chiuso sono destinati a spegnersi. Anche l'energia elettrica ha però i suoi volani, a breve e a medio termine. Gli smorzatori “veloci” forse più diffusi sono i condensatori, che abbiamo incontrato in versione “super” (leggi cosa sono i supercondensatori) ma che sono vecchie conoscenze dell'automotive: erano abbinati, per esempio, alla bobina – un altro “immagazzinatore” di energia, che usa però il campo magnetico – nei sistemi di accensione a puntine platinate e servivano proprio per smorzare le scariche che altrimenti avrebbero bucato le puntine.

LA BUSSOLA DICE: IMMAGAZZINARE L'ENERGIA! – Anche gli accumulatori possono essere considerati elementi regolarizzatori ma di tipo “lento”: quando l'alternatore produce più energia di quella che viene utilizzata dal veicolo il surplus carica la batteria, che entrerà in gioco all'avviamento o quando si usa energia a motore spento. Questo concetto sta entrando gradualmente nei mercati industriali e consumer, anche per effetto della diffusione delle energie rinnovabili. La loro produzione discontinua, imprevedibile e spesso sfasata rispetto ai consumi rende difficile il loro sfruttamento ottimale ma con un accumulo molte cose cambierebbero. Pensate al fotovoltaico: durante il giorno lavora a pieno regime ma se si è fuori casa l'energia prodotta viene usata poco (la si può vendere ma probabilmente converrebbe consumarla) ma se la si immagazzinasse in una batteria la si potrebbe impiegare anche la sera o durante i giorni nuvolosi. Aumentando la scala a livello industriale l'accumulo mantiene la sua validità e, casomai, la rafforza. L'aleatorietà delle rinnovabili aumenta infatti gli stress per le reti di distribuzione perché impianti tradizionali, che prima lavoravano ad un regime praticamente costante – e comunque sostanzialmente prevedibile – ora devono essere pronti a fronteggiare eventuali mancanze quasi imprevedibili.

UN BUSINESS PROMETTENTE – Se la rete elettrica, “vista” dal lato delle centrali produttrici, manifestasse richieste poco variabili o con variabilità lenta, grazie alla diffusione degli storage, la gestione degli impianti sarebbe molto più semplice. Daimler, che non può praticamente contare su incentivi per l'auto elettrica in madrepatria ma ha e avrà sempre di più modelli ibridi, ha puntato recentemente proprio sul settore industriale e su quello home. Se la nascita di ACCUmotive, società di proprietà del Gruppo che produce batterie al Litio per veicoli elettrici e ibridi, risale al 2009, ben più recente è la notizia che l'azienda proporrà uno storage casalingo. ACCUmotive è già impegnata negli storage industriali, ad esempio tramite la joint-venture con Coulomb (gestisce un accumulo da 500 kWh, che arriveranno a 3000 kWh) per stabilizzare la rete elettrica Sassonia Kamenz. Non dimentichiamo che uno home storage può nascere da batterie che, pur non essendo più automotive-grade perché sono all'80% della loro capacità nominale, sono tranquillamente utilizzabili in applicazioni stazionarie. Allora tutto quadra: nuovi modelli ibridi ed elettrici, molte batterie e impieghi home (probabilmente da settembre) e professional per le batterie Daimler.

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